
Non è sempre cosa ovvia cosa c’è dietro ad una parola, figuriamoci dietro alle abbreviazioni. Una delle cose più note del tedesco sono le sue parole lunghe lunghe. Chi ha preso gusto nello studiarlo presto apprezzerà le parole composte – perché con qualche dritta si scompongono facilmente sia nella pronuncia che nel loro significato.
Cosa forse meno nota è che nella lingua tedesca ci fa anche molto piacere essere sintetici e dunque esistono una lunga serie di abbreviazioni di tutti i tipi. Sintetici ma nemmeno in ogni occasione (grammaticale) – se penso per esempio al fatto che bisogna sempre esprimere il soggetto (Es regnet! vs. Piove!) oppure aggiungere il pronome al verbo già coniugato (Ich esse. vs. Mangio).
Scusate mi perdo nella spiegazione – quanto mi piace 🙂 Tornando all intento di questo articolo… due abbreviazioni importanti per chi insegna e chi studia il tedesco: DaF e DaZ.
Nel mio periodo come direttrice di una scuola di lingua tedesca sono spesso stata chiesta da studenti universitari quale formazione potevo consigliare loro che avevano intenzione di insegnare il tedesco. Esistono vari corsi certo, e spesso costano caro. Sono sostenitrice di un mix – per me – perfetto: Formazione + tanta, ma tanta esperienza sul campo, cioè in classe.
Molti di questi studenti ad un certo punto oltre alla confusione di dover scegliere il corso giusto per insegnare tra vari istituti, università ed associazioni, si imbattevano nei termini DaF, che sta per Deutsch als Fremdsprache, e DaZ che sta per Deutsch als Zweitsprache. Il primo dunque il tedesco come lingua straniera (DaF) e il secondo il tedesco come seconda lingua (DaZ).
Una lingua, sempre straniera, ma in due contesti distinti:
DaF, Deutsch als Fremdsprache/tedesco come lingua straniera
Il DaF si studia sopratutto all’estero, fuori da un ambiente di lingua tedesca. Lo studente ricava del suo tempo per frequentare un corso di lingua tedesca e in quel arco di tempo si circonda di tedesco, materiali autentici, libri, occasioni di parlare, scrivere, ascoltare e leggere. Segue in maniera controllata il processo di studio – segue o l’insegnante, o il libro o un’altra scaletta che lo accompagna nel suo studio del tedesco.
DaZ, Deutsch als Zweitsprache/tedesco come seconda lingua
L’altro contesto è il cosiddetto DaZ. La grande differenza è l’importanza che ha la lingua nella vita quotidiana dello studente che già si trova in un paese di lingua tedesca. Quindi lo sente alla radio, lo legge alla fermata dell’autobus, lo pronuncia alla commessa del supermercato e lo scrive quando compila un modulo del comune. Il suo metodo di acquisizione della lingua è meno controllato – anche se frequenta un corso di lingua una o due volte alla settimana. Lui comunque è più esposto al tedesco in ogni momento di partecipazione alla quotidianità tedesca/austriaca/svizzera. Magari nel suo primo giorno in Germania sente la declinazione di un aggettivo al genitivo – mentre un suo compagno nel corso DaF lo incontrerà con ormai grande conoscenza grammaticale nel suo terzo anno di studio (per dire).
Analizzati i due concetti, condividerò in un prossimo articolo quali sono (se ci sono) vantaggi e svantaggi. Spoiler: Ce ne sono e va benissimo che sia così!
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Daniela